
Comunicazione Contital – Allarme infondato sull’Alluminio
Nella trasmissione di “Striscia la Notizia” del 10 dicembre è stato affrontato in modo strumentale il tema dell’alluminio e del relativo contatto con gli alimenti, un argomento che fu oggetto di valutazione approfondita dall’Istituto Superiore di Sanità e sul quale è stato pubblicato uno studio ormai divenuto punto di riferimento per il mondo dell’alluminio.
Premesso che l’alluminio è il terzo elemento più diffuso sulla crosta terrestre (8,3%), dopo ossigeno e silicio, va da sé che l’essere umano è da sempre stato esposto a questo metallo. La maggior parte dei cibi contiene naturalmente minime quantità di alluminio (acqua, tè, patate e altri cibi che ingeriamo quotidianamente).
In una normale dieta europea la dose media giornaliera di alluminio, ingerita dai cibi, è stimata nell’ordine dei 2-8 mg. di cui una infinitesima percentuale (circa 0,1%) è poi assorbita dall’organismo.
Il rapporto appena pubblicato dall’Istituto Superiore della Sanità conferma, in maniera inequivocabile, che non ci sono studi che provano la tossicità dell’alluminio da ingestione (pag. 37) e che a soglie molto alte (100mg/kg) non si riscontrano effetti negativi (studio JEFCA, 2007).
L’Autorità Europea EFSA (European Food Safety Authority) ha pubblicato un parere scientifico, consigliando di limitare la quantità di alluminio ingerita a 1 mg per kg di peso corporeo a settimana. Questa soglia è pari all’1% del valore che, testato, non ha riscontrato effetti negativi. Semplificando, ci sono studi che dimostrano che 100mg/kg settimana non sono dannosi e EFSA ha fissato la soglia consigliata a 1mg/kg cioè 1% di quella quantità. Lo studio dell’ISS allegato, ha poi riscontrato che nel monouso, nel caso estremo di conservazione e cottura con prodotti in alluminio di tutta la dieta settimanale 7 giorni su 7, l’incidenza della migrazione è ben lontana della soglia EFSA (pag. 42 tab.9).
In conformità a questo nuovo studio, il Ministero ha lanciato una campagna che ribadisce la corretta informazione già definita con il Decreto Ministeriale 76/2007 e recepita da tutti i nostri packaging.
Lo studio del Ministero della Salute e il video contraddicono in maniera inequivocabile sia il viceministro Pier Paolo Sileri che la Prof.ssa Paola Fermo dell’Università degli studi di Milano poiché sostenere che sia facile superare la soglia dell’EFSA con i cibi analizzati è un’affermazione chiaramente smentita dall’Istituto Superiore della Sanità.
L’affermazione del viceministro di non utilizzare l’alluminio per avvolgere il panino dei propri figli è priva di fondamento poiché il pane è notoriamente un alimento inerte verso l’alluminio come tutti i cibi secchi, come già sancito dal Decreto Ministeriale 76/2007 e poi ripetuto dai Ministero. Tutti i fatti e i dettagli sono verificabili sul sito del Ministero della Salute e su quello ISS. Per nuovi approfondimenti stiamo coinvolgendo la dirigente che ha coordinato lo studio.
Ripetiamo nuovamente che, in tutto il mondo, l’alluminio è inoltre apprezzato per la sua sostenibilità poiché riciclabile all’infinito, con una buona conducibilità termica e con una proprietà barriera che contribuisce, nella vita di tutti giorni, a ridurre lo spreco di cibo dovuto alla cattiva conservazione.
La disinformazione di questi giorni non genera altro che preoccupazioni infondate.
La nostra società si riserva ogni azione possibile volta a ristabilire una corretta informazione sui prodotti monouso in alluminio che, in realtà, rappresentano una delle migliori alternative sostenibili per il nostro pianeta.